Immergendo la mano nella prima, contenente acqua e 1/9 idrochinone e poi appoggiandola su un foglio di sali d'argento che esposti alla luce tendono a scurirsi. L'idrochinone accelera la reazione lasciando cosi la nostra impronta, dopodiché passiamo il figlio nella seconda vasca detta "di arresto", che contiene solo acqua e che "lava" l'idrochinone d'eccesso. infine si passa alla terza vasca che contiene 2/10 iposolfito di sodio e 8/10 di acqua, in questa vasca l'iposolfito di sodio "cancella" i sali d'argento rendendo così la foto permanente.
La mia impronta |
Questo lavoro mi e servito a prendere confidenza con i principali elementi che permettono la realizzazione di una fotografia.
Nessun commento:
Posta un commento